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hu Park Albatros village · Esperienze · Scopri il territorio · Tour dei territori del vino: Suvereto, Val di Cornia e Maremma
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Tour dei territori del vino: Suvereto, Val di Cornia e Maremma

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Colline del Morellino

Furono proprio gli etruschi a dare avvio alla coltivazione della vite e alla produzione del vino sulla penisola: questo vuol dire che qui la viticoltura è una tradizione millenaria e ha contribuito a disegnare l’attuale paesaggio. Suvereto e la Val di Cornia, ma anche la Maremma rappresentano, quindi, la culla del vino italiano.

Suvereto, il vino e un’intuizione al femminile

Da sempre rinomata per gli ottimi prodotti della sua terra, la campagna di Suvereto gode innanzitutto di sole e dolci brezze: ingredienti essenziali per una viticoltura sana e di qualità. Ma la rivoluzione enologica da queste parti avvenne grazie all’intuizione di una donna. Fu, infatti, Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone, a introdurre all’inizio dell’Ottocento nuove tecniche di coltivazione e un vigneto moderno “alla maniera di Bordeaux”. Da allora i vini prodotti a Suvereto iniziarono a crescere fino al riconoscimento della Docg, avvenuto nel 2011. Numerose sono le cantine che permettono di conoscere e apprezzare il territorio in cui nascono i vini tipici di questa zona: dalle più tradizionali - come l’azienda agricola Il Falcone, la più antica di Suvereto - alle più innovative. Se sei anche un appassionato di architettura, c’è una cantina che non ti puoi perdere: si chiama Petra e porta la firma dell’archistar Mario Botta. Ti sembrerà di entrare in una navicella spaziale, invece è una cantina pensata per produrre vino a basso impatto ambientale.

Suvereto

Val di Cornia, biodiversità e sostenibilità in un’oasi mediterranea

Ma, in materia di vino, non è da tralasciare tutto il territorio della Val di Cornia che, oltre a Suvereto, comprende i comuni di Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo e Sassetta. Divisa tra mare e colline, forse un po’ all’ombra - enologicamente parlando - dei vini di Bolgheri, non fare l’errore di sottovalutare questa zona. Anche qui la biodiversità è il segreto di una viticoltura attenta all’ecosostenibilità. L’hu Park Albatros village è, dunque, immerso nella Val di Cornia e trae beneficio, proprio come le piante di vite, di un clima mite e soleggiato: un’oasi mediterranea. In questo senso, andare alla scoperta dei vini dell’area è un altro approccio a un turismo green. Qui tutte le cantine mostrano un particolare rispetto per il territorio. Tra queste, ti consigliamo di visitare Rigoli e il suo wine shop, aperto tutto l’anno e dove non occorre prenotazione.


Maremma, che vino!

C’è poi un territorio ancora più vario e boscoso, in cui trova uno spazio ideale la coltivazione della vite. È la Maremma. Anche qui vitigni autoctoni a bacca rossa e a bacca bianca come il Ciliegiolo, il Canaiolo nero, il Pugnitello, il Sangiovese, l’Ansonica, il Trebbiano e il Vermentino sono affiancati a varietà internazionali come il Cabernet Sauvignon, il Cabernet franc, il Merlot, il Syrah, il Viognier e lo Chardonnay. Ma qui il Sangiovese è conosciuto con un altro nome: ti dice qualcosa il Morellino? Scansano è la patria del Morellino e il momento migliore per visitare il borgo è a settembre, quando si celebra la Festa dell’Uva, con degustazioni nelle cantine. Per fare in modo che il vino locale non abbia più segreti, prenota una Morellino Wine Experience in una delle tante e rinomate cantine del territorio. Ma se preferisci spingerti ancora più a sud, a Pitigliano puoi trovare vini bianchi dalla matrice vulcanica, freschi e complessi allo stesso tempo, mentre se ami i rossi prova il Ciliegiolo in purezza.

Pitigliano


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